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Il rossonero ?insaziabile e non vede l'ora di ricominciare: "Ho sempre detto che il lavoro paga e lavorare significa sudare, fare fatica". MILANO, 20 giugno 2003 - Spiaggiato sotto il sole ad occhi chiusi, Gennaro Gattuso pensa ancora a certe notti. Come a Manchester come a San Siro tre giorni dopo. Ma tipi come lui non si adagiano: non ?nel suo dna accontentarsi e gi?immagina un futuro e altre coppe. Scalpita il rossonero: "Non vedo l'ora di inizare, perch?dopo Manchester abbiamo la possibilit?di incontrare ancora la Juventus in una finale, per la Supercoppa Italiana", afferma assaporando gi?la tensione. "C'?entusiasmo, voglia di fare bene e di alzare ancora qualche coppa al cielo - aggiunge il mastino di Carlo Ancelotti -. Sar?importante, anche, non abbassare mai la guardia, perch?abbiamo sofferto per tre anni, prima di vincere e ora ?giusto sfruttare il momento". Ma ?nel suo stile ricordare che a certi traguardi si possono solo raggiungere giorno dopo giorno, lavorando, sudando e facendo sacrifici. La sua ?una dichiarazione d'amore: "Mi accorgo che la mia passione per il calcio aumenta ogni giorno che passa. Ho voglia di migliorare, di vincere, di dimostrare che merito di indossare questa maglia. Ho sempre detto che il lavoro paga e lavorare significa sudare, fare fatica. In allenamento occorre dare sempre il massimo, tenere alti i ritmi. Per raggiungere i risultati desiderati bisogna impegnarsi anche durante le vacanze, io lo faccio, altrimenti certi ritmi, durante la stagione, non si possono tenere". Non avevamo alcun dubbio. http://www.gazzetta.it/htdocs-statico/scalcio/1.0.62884821.shtml